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Come “statue di bronzo”

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Obiettivo del presente contributo è un esame dei riferimenti al tema del silenzio in alcuni “luoghi” della letteratura socratica. Più particolarmente, l’analisi si concentra sull’importanza riconosciuta alla virtù del σιωπᾶν in due specifici ambiti: 1) l’educazione dei giovani e 2) lo scambio dialogico. Il primo aspetto è indagato soprattutto a partire dal Milziade di Eschine di Sfetto, che presenta positivamente la capacità di tacere nei giovani (Stob. 2.31, 23; Plu. De recta rat. aud. 4 p. 39b-c) e che permette di istituire, a questo riguardo, alcuni paralleli con opere non socratiche (in particolare X. Lac. 3.5 e Isoc. Bus. 28-29). Il secondo aspetto, non privo di connessioni con il primo, è invece approfondito soprattutto a partire da un riferimento al ruolo del silenzio nel Protagora platonico (329b), che consente di indagarne la funzione più specificamente anti-sofistica.
Coimbra University Press
Title: Come “statue di bronzo”
Description:
Obiettivo del presente contributo è un esame dei riferimenti al tema del silenzio in alcuni “luoghi” della letteratura socratica.
Più particolarmente, l’analisi si concentra sull’importanza riconosciuta alla virtù del σιωπᾶν in due specifici ambiti: 1) l’educazione dei giovani e 2) lo scambio dialogico.
Il primo aspetto è indagato soprattutto a partire dal Milziade di Eschine di Sfetto, che presenta positivamente la capacità di tacere nei giovani (Stob.
2.
31, 23; Plu.
De recta rat.
aud.
4 p.
39b-c) e che permette di istituire, a questo riguardo, alcuni paralleli con opere non socratiche (in particolare X.
Lac.
3.
5 e Isoc.
Bus.
28-29).
Il secondo aspetto, non privo di connessioni con il primo, è invece approfondito soprattutto a partire da un riferimento al ruolo del silenzio nel Protagora platonico (329b), che consente di indagarne la funzione più specificamente anti-sofistica.

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