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Il codice veronese in trasparenza
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Nel piano programmatico finalizzato a una nuova lettura del Codice Veronese, questo volume mira soprattutto a fare luce sull’iter diacronico di formazione del testo delle Institutiones di Gaio. Tale esame è volto a conoscere, al livello editoriale, quale impiego fu fatto, dai primi trascrittori, dei vari testimoni utili alla constitutio textus dell’opera gaiana e di comprendere meglio le ragioni di certe letture del Manoscritto Veronese. L’autore indaga sulla fase per così dire genetica del testo gaiano che ricopre un lasso di tempo di oltre sessant’anni, a partire dalla riscoperta del palinsesto, avvenuta, in un milieu culturale caratterizzato dalla più accesa e competitiva Palimpsestforschung, nel settembre del 1816. Questo periodo è contraddistinto da vari momenti di grande rilievo che sono fra loro concatenati: la prima trascrizione veronese del Codex del 1817, la frenetica opera di rielaborazione berlinese degli anni successivi, la prima edizione critica delle Istituzioni di Gaio del 1820 con le sue successive revisioni e, infine, la fase degli Apografi (1866-1874) che ha il suo compimento con la pubblicazione dei Supplementa di Studemund del 1884. È in tale periodo che si formò il nucleo fondamentale del testo delle Istituzioni di Gaio, caratterizzato dalle scelte ermeneutiche dei protagonisti di quel momento storico, su cui in seguito vennero poste le basi di tutte le successive costruzioni dogmatiche apparse in letteratura
Title: Il codice veronese in trasparenza
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Nel piano programmatico finalizzato a una nuova lettura del Codice Veronese, questo volume mira soprattutto a fare luce sull’iter diacronico di formazione del testo delle Institutiones di Gaio.
Tale esame è volto a conoscere, al livello editoriale, quale impiego fu fatto, dai primi trascrittori, dei vari testimoni utili alla constitutio textus dell’opera gaiana e di comprendere meglio le ragioni di certe letture del Manoscritto Veronese.
L’autore indaga sulla fase per così dire genetica del testo gaiano che ricopre un lasso di tempo di oltre sessant’anni, a partire dalla riscoperta del palinsesto, avvenuta, in un milieu culturale caratterizzato dalla più accesa e competitiva Palimpsestforschung, nel settembre del 1816.
Questo periodo è contraddistinto da vari momenti di grande rilievo che sono fra loro concatenati: la prima trascrizione veronese del Codex del 1817, la frenetica opera di rielaborazione berlinese degli anni successivi, la prima edizione critica delle Istituzioni di Gaio del 1820 con le sue successive revisioni e, infine, la fase degli Apografi (1866-1874) che ha il suo compimento con la pubblicazione dei Supplementa di Studemund del 1884.
È in tale periodo che si formò il nucleo fondamentale del testo delle Istituzioni di Gaio, caratterizzato dalle scelte ermeneutiche dei protagonisti di quel momento storico, su cui in seguito vennero poste le basi di tutte le successive costruzioni dogmatiche apparse in letteratura.
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